Stato d assedio mussolini biography
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By Kyra Bates
Preface and Aknowledgement
As I entered my fourth year of my undergraduate degree, I was able to take various courses at the University of Guelph which not only allowed me to learn about facets of history I had not previously encountered, but to work with primary and previously unanalyzed sources for the first time. That year, I decided to enroll in a Scottish history course where I was introduced to the University’s collection of medieval Scottish manuscripts. Though previously I had not learnt much about this period of Scottish history, working with the manuscripts allowed me to discover my passion for graphology, preservation, and archiving. With no previous instruction in Latin or paleography, the course was a major learning curve, but the discoveries I made throughout the semester made it all worth it. The same year, while working with Dr. Sandra Parmegiani, I was introduced to a diary written by Gregorio Ceccato, an Italian soldier who enlisted in the army in 1917 and fought alongside his comrades in the First World War. The diary, never before studied, was lent to Professor Parmegiani by the Ceccato family in the hopes someone would have the opportunity to analyze it. I was lucky enough to carry forward this work.
When I began working with Dr. Parmegiani I had taken on the role of Research Assistant, managing the Italian-Canadian Narratives Showcase project. The website, which houses a collection of archives pertaining to the Italian community both in Guelph and in Canada, focuses primarily on preserving the stories of both individuals and their families. There are projects currently accessible on the site, including the Guelph Projects, written and created by students from the University of Guelph. As of 2023, there are also Community Projects stemming from all over Ontario and Alberta, and various projects focusing on the Archival Research on Italian-Canada Immigration and Culture. Though some of the stories colle
Storia del Regno d'Italia (1861-1946)
La storia del Regno d'Italia ha inizio nel 1861 con la sua proclamazione e termina nel 1946 con la nascita della Repubblica Italiana.
L'unificazione italiana (1848-1861)
[modifica | modifica wikitesto]Il risorgimento
[modifica | modifica wikitesto]Alla Rivoluzione francese e agli eventi occorsi nel contesto dell'Età napoleonica vanno attribuiti gli inizi della questione nazionale italiana e il risveglio politico che fu premessa alla sua discussione. Nel periodo della Restaurazione, le inquietudini degli intellettuali e di una certa parte della nobiltà e della borghesia non erano dirette all'impostazione di un programma di unificazione nazionale, quanto piuttosto ad una serie di istanze liberali e costituzionali. La classe dirigente italiana, che aveva attraversato l'età napoleonica e le sue riforme, era ormai piuttosto sensibile ai temi dell'organizzazione dello Stato, della selezione della pubblica amministrazione, alla codificazione della giustizia. Queste esperienze si sommavano a quelle dell'assolutismo illuminato. Le nuove generazioni, cresciute nella sensibilità romantica e in qualche caso aderenti a società segrete, come la Carboneria, erano latrici di istanze più radicali, di stampo democratico. Tali istanze, però, erano poco circostanziate, perché provenivano da sezioni della società con scarsa disponibilità economica e quindi minore capacità di aggiornamento culturale. Tale radicalismo riusciva a penetrare la piccola e media borghesia dei centri urbani, mentre nelle campagne era assai attivo il filtro operato dal clero e dai notabili.
Il tema dell'unificazione fu esplicitamente posto da Giuseppe Mazzini (1805-1872) negli anni trenta. L'organizzazione Giovane Italia, da lui fondata, rappresentava un superamento della dimensione settaria espressa dalle precedenti organizzazioni segrete, profilandosi quasi come un partito democratico e repubblicano. L'operato di Mazzini ebbe Sua Eccelenza il Capo d[el] Governo Duce del Fascismo Benito Mussolini [1] Da otto anni dacché la mia famiglia decaduta a causa del commercio inesperto di mio fratello, nebbi le conseguenze d’ogni specie e ben tristi. Sono nativo di Asolo nato il 2 gennaio 1898 ed avendo sposata la Della giustina Angela fu Domenico, qui di Vittorio V.to avendola conosciuta da soldato arruolato nell’arma del 8. Art. da Fortezza che 29 mesi fra prima dopo la ritirata cioè dal 17-18 e 19 passai in questa onorata Città. Così dopo esser caduto in povertà, mi ricoverai [2] con la mamma sua ora ancora vivente che gentilmente mi dette asilo, benché avendo altre due figlie ammogliate. Non mi perdette d’animo e di coraggio e per tre anni abbracciai l’arte di Rap. [rappresentante] donde fui messo in libertà causa il ribasso preponderante della seta. e Non trovando altra occupazione, mi collocai a lavorare come falegname, avendo un po’ di ingegno, presso un Stab. [stabillimento] che, pochi mesi dopo fallì. Passato quasi un anno disoccupato con non poche sofferenze, trovai lavoro presso la società Della Coletta Giovanni e lavora come manovale per due anni, fino a che la polvere potente per la composizione del [a]sfalto mi indebolì e minacciava grave pericolo [3] di salute, e mi ritirai. Ora [ho] avuto cinque figli, due maschi e tre femmine, il più vecchio ha già 12 anni e la più piccola ne a tre e causa di pochissimo lavoro, benché essendo tuttora, musicante del dopolavoro alla Casa del Fascio Arnaldo Mussolini, iscritto [nell] sull’elenco dei poveri che ebbi aiuto ma con dolore confesso che miei figli soffrono mancanza di pane, e noi genitori che molto si amiamo, il soffrire la fame non e la millesima parte di dolore, nel pensare alle nostre creature, le quali molte volte penso: se le cose non si cambiano non avrò la gioia di dare alla Patria cara Fascista dei fieri e valorosi soldati (come lo fui io) ma bensì deboli e paurosi. [4] Mi sento spezzare il .Transcription